Progetto Educativo

In base alle attuali ricerche ed esperienze, l’asilo nido è considerato un centro particolare rispetto ad altre istituzioni di carattere
educativo, con caratteristiche ed esigenze di natura sppecifica, dovute alla particolare età dei bambini ospiti ed all’opera di intervento e di supporto alla famiglia.
L’asilo nido concorre con la famiglia, a promuovere la personalità del bimbo con l’obiettivo di formare un individuo libero e attivo protagonista del suo sviluppo, attraverso un processo che deve favorire un’armonica crescita psicofisica, promuovere l’autonomia, educare alla socialità e al rispetto della diversità.
La fascia d’età che va da zero a tre anni ha grande importanza per la formazione: qualità delle esperienze socio-affettive, modalità di stimolazioni delle capacità di apprendimento, ambiente familiare e condizionamenti vissuti nella primissima età sono determinanti per l’esito formativo nello stadio presente e in quelli futuri.
Ciò è valido sempre più a causa delle trasformazioni che investono la società, quali mutamenti di valori e modelli di vita, creazione di nuovi mezzi di formazione.
Il “sè corporeo” costituisce la base sulla quale verranno costruiti gli aspetti più complessi della personalità: il piccolo si crea un’immagine positiva del suo corpo e poi di sé, sulla base delle percezioni che arrivano dalle quotidiane esperienze.
L’asilo nido deve assicurare lo sviluppo ottimale delle capacità cognitive e psicomotorie, un buon equilibrio psicoaffettivo, favorire il processo di socializzazione e lo sviluppo linguistico.
Il linguaggio necessariamente presuppone una relazione tra gli individui che lo utilizzano e risponde all’esigenza di capire gli altri e farsi capire; è anche un mezzo per conoscere l’ambiente che ci circonda e le sue principali caratteristiche.
Le strategie educative da seguire derivano da questa nuova concezione del nido che deve rispondere adeguatamente alle esigenze della prima infanzia, basandosi sugli indirizzi avviati da Piaget e da Bruner.
L’approccio educativo, al bambino nei suoi primi anni di vita, implica la comprensione di ciò che egli e nella sua realtà concreta e bisogna quindi conoscere le strutture e le forze propulsive che ne guidano la maturazione e I adattamento all’ambiente.

STRATEGIE EDUCATIVE

I bambini sono divisi per fasce di età, in base al criterio inerente allo sviluppo psicomotorio, essendo ormai superato il criterio che si basava sulle fasi dell’allattamento (lattanti-semidivezzi-divezzi).
Ogni anno le insegnanti predispongono un progetto educativo che consiste nell’elaborazione degli interventi in funzione delle esigenze di ciascun bambino e nella predisposizione delle condizioni più idonee ad uno sviluppo armonico di tutte le dimensioni della personalità, dall’intelligenza all’affettività, dalla socializzazione alla motricità.
Tutte le attività didattiche devono essere disposte a difficoltà progressiva, in modo da favorire l’apprendimento del bambino, che procede dalle esperienze semplici a quelle più complesse.
Partendo dall’osservazione del bambino mentre conosce ed elabora la realtà, gli educatrici potranno delineare una programmazione che risponda alle caratteristiche dei singoli e in cui è il bambino stesso, visto come essere attivo e competente, a scegliere il suo percorso di conoscenza.
Le principali fasi della programmazione sono:

  • valutazione del livello di sviluppo raggiunto dal bambino, sulla base dell’osservazione costante e attenta svolta dalle educatrici
  • individuazione delle esigenze specifiche di ciascuno
  • definizione degli obiettivi
  • elaborazione delle esperienze da proporre e loro suddivisione in unità didattiche
  • preparazione del materiale didattico
  • verifica dei risultati conseguiti

Per informazioni e visite alla scuola, è possibile concordare un appuntamento chiamando il numero 06.594.3017

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